Giorgio Perlasca, un commerciante di carni di Padova, è un fascista convinto, tanto da lasciare la casa e il lavoro per combattere nell'esercito di Franco durante la guerra civile spagnola. L'8 settembre 1943 lo sorprende in Ungheria e, braccato dalle Croci Frecciate filo-naziste prima e dalle SS poi, assiste sconvolto alle persecuzioni ai danni degli ebrei. Giorgio in mano ha un attestato di benemerenza rilasciatogli dal generale Franco che gli potrebbe valere la fuga e la salvezza, ma decide di non usarlo. Nel caos di quei giorni, si presenta con il suo documento all'ambasciata spagnola e riesce a farsi passare dai nazisti per il console spagnolo. Protetto dall'alta carica riuscirà ad ingannare i tedeschi, a evitare l'incendio del ghetto di Budapest e a strappare ai campi di concentramento un gran numero di ebrei. Una volta in Italia, Giorgio non racconta a nessuno la sua storia, saranno le donne che ha salvato a rendergli onore.